Sono solo alcuni dei dati riportati da SEFIT-UTILITALIA che, ogni anno, si occupa della raccolta sistematica e della diffusione di dati statistici sulla cremazione in Italia.
Sono dati che ci mostrano un quadro di indubbia crescita, soprattutto per quanto riguarda la cremazione di feretri che, nel 2020, hanno raggiunto la quota di 247.840 cremazioni, con una crescita del 27,31% rispetto all’anno 2019.In netto calo, invece, la cremazione di resti mortali: nel 2020 siamo scesi a 29.266 (con un calo di 9.039 rispetto all’anno 2019).
Il motivo è presto spiegato: nel corso della Pandemia, gli impianti per la cremazione si sono ritrovati ad affrontare un numero di defunti molto superiore alla media e le norme ministeriali hanno deciso di posticipare, a data da destinarsi, le cremazioni dei resti mortali.
In media, a livello nazionale, i singoli impianti per la cremazione hanno effettuato:
- 2849 cremazioni di cadaveri;
- 336 cremazioni di resti mortali;
- 3185 cremazioni in totale.
Tra cadaveri e resti mortali, nel nostro Paese si sono dunque registrate 277.106 cremazioni, che ci portano al quarto posto in Europa per numero di cremazioni (dopo Gran Bretagna, Germania e Francia).